Un diario londinese per custodire ogni ricordo
Leggere un diario è sempre un gesto intimo, rivelatore. Leggere questo diario, il diario segreto della vita di Clelia in Inghilterra, in una meravigliosa e classica abitazione vittoriana, è come fare un salto indietro nel tempo, tra realtà e immaginazione, seguendo i suoi passi, vivendo con lei ogni emozione.

 
VAI AL DIARIO LONDINESE

“Quando mi trasferii a Londra, in una splendida casa vittoriana nei pressi di Notting Hill, decisi che avrei donato un’impronta mia allo studio/camera da letto. Arredare questo spazio è stato meraviglioso! Dall’Italia portai con me tazze da tè, piattini, libri e l’occorrente per dipingere. Lenzuola, coperte, cesti, cestini, bollitori e tutto il resto lo acquistai sul posto, girando da un negozio all’altro. Il mio preferito era House of Fraser, dove amavo scegliere complementi d’arredo firmati Rachel Ashwell o Laura Ashley. L’angolo del caminetto divenne particolarmente accogliente con i miei stivaloni inglesi, i famosi Hunter Boots, i fiori freschi (sempre bianchi), il tea table allestito perfettamente (c’erano caramelle, biscotti, tortine e zucchero alla rosa), i libri vintage e le scatole di tè e cioccolata calda di Bettys, antica azienda dello Yorkshire.”

Clelia Canè

La bellezza dei viali alberati di Londra è incomparabile. Una distesa di verde intenso che rapisce il cuore e lo sguardo, rendendoli amorevoli prigionieri di una bellezza divina.
Nel suo “Scene di Londra” Virginia Woolf scriveva: “Ci ritroviamo in cima alla collina da dove si vede tutta Londra stesa sotto di noi. È una vista che ha un fascino eterno, a tutte le ore e in tutte le stagioni. Londra viene colta nel suo insieme – una Londra affollata, ripartita e compatta, con le sue cupole più importanti e le sue cattedrali protettrici, i suoi comignoli e le sue guglie, le sue gru e i suoi gasometri, e il suo fumo eterno che nessuna primavera o autunno soffia mai via. Londra si estende là da tempo immemorabile, e deturpando sempre di più quel tratto di terra, finisce per renderla più agitata, ammassata, turbolenta, marchiandola per sempre con uno sfregio indelebile.”