L’età edoardiana o epoca edoardiana, segnata dal regno di Edoardo VII, è il periodo storico nel quale sono ambientate le vicende narrate nella magnifica tenuta di Downton Abbey. Chiusa l’età vittoriana con la morte della Regina Vittoria nel 1901, si apre un momento di grande cambiamento a livello politico e sociale.
In bilico tra progresso e desiderio di preservare la tradizione, l’età edoardiana si divide tra contraddizioni, formalismi e ventate di novità anche in ambito culturale, artistico e tecnologico. Il Titanic alimenta la speranza di un futuro sempre più all’avanguardia e, al tempo stesso, fa crollare ogni illusione con la sua disgraziata e inattesa fine; l’avvento delle automobili che sempre più frequentemente prendono il posto dei cavalli; lo stile di vita delle signore delle classi abbienti modificò anche la moda, che divenne più leggera e versatile con il graduale abbandono dei corsetti; l’attenzione verso il socialismo e il suffragio femminile divennero crescenti e mutarono ideologie fino ad allora rigide e classiste. Eppure, nonostante l’atmosfera ricca di innovazioni, ristagnava la tendenza a tenersi strette convenzioni ed etichette.
In una tranquilla magione inglese, proprio come Downton Abbey, la vita si svolgeva secondo degli schemi ben precisi e l’intera casa, l’intera nave, era capitanata da una ciurma divisa tra i cosiddetti piani alti e piani bassi. Ai piani alti ovviamente viveva la famiglia nobile, mentre ai piani bassi c’era lo stuolo di camerieri, governanti, cuochi, valletti e maggiordomi. Le figure della casa erano molteplici.
Piani alti (upstairs)
Lord: il lord acquisiva il titolo per eredità diretta, era spesso il primo e unico erede, mentre i suoi fratelli erano destinati alla Chiesa o ad altre professioni. Ogni lord si occupava di amministrare e gestire la tenuta, possedeva titoli e azioni e non di rado si impegnava anche nella politica.
Lady: la lady era una figura piuttosto d’immagine. Doveva essere una brava padrona di casa, nonché eccellente amministratrice della casa e dalla servitù, ma anche madre affettuosa e moglie discreta. Le sue occupazioni principali ruotavano attorno alla casa, ma sopratutto alla sua persona, poiché ogni giorno erano previsti impegni diversi e diversi cambi d’abito. Era spesso dama di carità e un esempio per la società.
Piccoli lord e lady: i bambini della famiglia venivano cresciuti da uno stuolo di nanny, governanti e istitutrici. Fino all’età di undici o dodici anni i maschi erano educati insieme alle sorelle, subito dopo venivano iscritti ad un istituto, mentre per le bambine subentrava la governante.
Piani bassi (downstairs)
Maggiordomo: sovraintendeva la servitù, si occupava dei licenziamenti e delle assunzioni, svolgeva piccole faccende e riceveva gli ospiti.
Governante: era responsabile delle chiavi della dispensa e dell’ala domestici, sovraintendeva al funzionamento dell’apparato domestico femminile.
Valletto: era una figura di estrema rilevanza per il signore della tenuta. Il valletto, infatti, aveva il compito di tenere sempre in ordine e pulito il guardaroba del suo padrone, si occupava della toletta e adempiva a molti altri ordini, specie quando era in viaggio per accompagnare il lord. Custodiva e puliva le pistole del signore, preparava saponi da barba, lucidava scarpe e stivali, talvolta serviva anche a tavola. La sua paga era molto alta e spesso godeva di regalie di valore o dei vestiti dismessi del signore. Poteva essere anche promosso a maggiordomo o sopraintendente.
Cameriera personale: anche la cameriera personale godeva di una posizione di prestigio nella casa. Si occupava dell’aspetto sempre impeccabile della signora, teneva in ordine il guardaroba, elargiva consigli, segreti di bellezza, vestiva e pettinava la lady e l’accompagnava in ogni viaggio. Le signore dipendevano completamente dalle loro cameriere, poiché non potevano allacciare abiti o corsetti da sole, o pettinarsi realizzando acconciature molto elaborate.
Cameriera o donna delle pulizie: teneva sempre in ordine e pulita la casa, spolverava, lavava, rifaceva i letti e sistemava. Indossava grembiuli stampati, rassettava le aree comuni e le era consentito cambiarsi per il pranzo, indossando abito nero, grembiule e cuffietta di pizzo.
Cameriere: serviva a tavola durante le cene e i pranzi della famiglia.
Cuoca: si occupava dell’intera cucina e preparava tutte le pietanze.
Aiuto cuoca: era spesso una ragazza molto giovane, che iniziava la carriera in cucina come aiuto della cuoca.
Chef francese e/o pasticcere italiano: erano figure extra che si occupavano di preparare le loro esclusive specialità, ma venivano assunti solo nelle dimore più imponenti. La maggior parte delle famiglie nobili aveva solo la cuoca e ingaggiava personalità specializzate solo per occasioni particolari.
Tata o nanny: sovraintendeva la nursery e si occupava dei bambini della famiglia, intrattenendoli con lunghe passeggiate, lezioni e giochi. Veniva affiancata da figure minori più giovani d’età e che spesso erano anche più complici.
Giardiniere: si occupava della cura del giardino e dell’orto della casa.
Sguattera e paggio: si occupavano delle faccende più pesanti e incresciose della casa, come accendere il camino e pulire i vasi da notte.
Stalliere/autista: si occupava della carrozza e dei cavalli e/o dell’automobile.
Ogni giorno era scandito da una tabella di marcia ben precisa.
Mattino
h. 5.30 a.m.
La giornata iniziava molto presto per la servitù e i primi a svegliarsi erano il paggio e la sguattera, che avevano i compiti divisi tra la preparazione dell’acqua per il tè, la pulizia della cucina, la colazione da servire ai piani bassi e la servitù di grado più alto da sbarbare.
h. 7.00 a.m.
I valletti e le cameriere si occupavano della colazione nella nursery, dei vassoi per il tè da servire ai piani alti e dei vasi da notte.
Il maggiordomo era solitamente impegnato con l’apertura delle imposte, per illuminare le stanze che le donne delle pulizie avrebbero poi pulito e sistemato ai piani bassi. Inoltre, poteva occuparsi anche di piccole faccende come il travaso del vino. Generalmente a quest’ora si creava maggiore movimento ai piani bassi: il panettiere infornava il pane, il fattorino consegnava la posta e sorseggiava del tè offertogli, lo stalliere si occupava della carrozza e la cuoca decideva il menù per il pranzo. Il signore della tenuta era solito iniziare la giornata nel suo studio in compagnia dell’amministratore, mentre la sua signora era occupata a predisporre i vari cambi d’abito e il guardaroba per la giornata.
h. 8.30 a.m.
Era l’ora delle preghiere, che spesso si tenevano nella cappella privata e avvenivano prima della colazione della famiglia, ma dopo quella dei domestici.
Ogni richiesta proveniente dai piani alti arrivava nell’ala dei domestici grazie ad un sistema di campanelli brevettato nel 1780 e che, nel caso di magioni imponenti, risultava comodissimo sia per la famiglia che per i domestici, poiché per il lord era garantita maggiore privacy, mentre per la servitù non era più necessario girare per i corridoi tenendo le orecchie ben tese all’ascolto.
h. 12.00 a.m.
Veniva servito il pranzo e anche la servitù rispettava una determinata gerarchia a tavola. Il maggiordomo e il sopraintendente sedevano ad una parte, la cuoca e la governante dall’altra e al centro sedevano le figure di minore rilievo o i più giovani. Al termine del pranzo ci si poteva dedicare alla lettura, al ricamo o ai vari hobbies.
Pomeriggio
Il pomeriggio era scandito dagli impegni della famiglia, specialmente del lord e della lady. La servitù accompagnava la signora durante visite di cortesia o acquisti in città. Un valletto la scortava sempre per portare i pacchi, aprire lo sportello della carrozza e proteggerla dal fango.
h. 17.00 p.m.
Veniva servito il tè e le signore si cambiavano nuovamente d’abito, abbandonando il corsetto e indossando abiti più morbidi e comodi, dalle tinte pastello, per ricevere le amiche e conversare.
Sera
h. 18.30/19.00 p.m.
La cena prevedeva un vestiario adatto: per le signore abito lungo (semplice per le cene in famiglia e più elaborato per le occasioni speciali) e gli uomini indossavano abiti da sera con cravatta bianca. Le portate erano solitamente cinque o sei, ma arrivavano anche a nove o dieci. I valletti avevano il compito di servire e il maggiordomo quello di sovraintendere e talvolta aiutare tra un portata e l’altra. Se necessario venivano arruolate anche altre figure per adempiere al compito di servire a tavola. Dopo cena uomini e donne si separavano: le donne sorseggiavano tè o caffè in un salottino a parte e gli uomini fumavano sigari mangiando frutta e sorseggiando un liquore.
Foto: Web
Rita
Una domanda: quando dovevano uscire per delle feste a che ora si coricavano e si alzavano? E a che ora cenavano?
Deborah
Complimenti davvero! Il tuo racconto ha il potere di catapultati in un’altra epoca… mentre leggevo la mia fantasia ha creato mille personaggi
Manuela fatamadrina
Articolo Eccellente ed esaustivo !
Grazie per le nozioni dettagliate ????????????????????????????????????????????
Clelia
<3