Il cielo è greve e plumbeo, da un momento all’altro pioverà, lo dicono i nuvoloni grigi che coprono il tetto di Hill Top, oscurando tutta la valle.
Le oche starnazzano correndo a destra e a sinistra, mentre dalla finestra s’intravede uno scrittoio e una mano leggera che inclina la teiera versando il tè dorato in una tazza.
Pare quasi di vederla Beatrix, ancora lì, intenta ora a dipingere, ora a scrivere lunghe lettere, ora a badare ai suoi amati animali.
Hill Top è rimasta pressoché immutata, come se il tempo si fosse fermato a circa cento anni fa, come se intanto il mondo fosse rimasto quello di una volta. Attraversando l’uscio si viene accolti da un piccolo ambiente molto confortevole, intimo e country. La casa si dirama in varie stanze, tutte decisamente British e la scala che conduce ai piani alti ricorda una delle illustrazioni della storia di Tom Micio.
Come si può non amare questo luogo? L’aria che pervade la casa è sospesa quasi tra due universi, quello reale e quello della nostra immaginazione. E il giardino, che accoglie e incanta ogni devoto visitatore, non smette di ricordare che “le fate, lì, sono sempre al lavoro”.