Maggio e giugno sono stati i mesi del duro lavoro. Ho scritto, sperimentato, progettato, dipinto poco (con sommo dispiacere, ma accade spesso nei periodi che richiedono meno “lavoro artistico” e più “lavoro logistico”), bevuto litri di tè freddo, presentato la nuova edizione di Gelo d’autunno (se non l’avete già vista e vi va di scoprirla, la trovate qui), realizzato un nuovo shooting e sì, anche aggirato qualche ostacolo. Mi sono goduta poco il passaggio dalla primavera alla stagione estiva, presa da tutta la frenesia che mi gravitava intorno. Le collezioni vintage, i pezzi da scegliere, le idee da tenere a bada (è un duro lavoro anche quello, sapete!?).
Così oggi, seduta al mio scrittoio, ho fatto il punto della situazione. “Siamo a luglio, in un giro di valzer ecco arrivata l’estate.” ho pensato. “Un weekend al mare, prima di riprendere il lavoro, è quello che ci vuole”. E sia. Battezzerò luglio come il mese del “mezzo riposo”, in bilico tra il vecchio e il nuovo. La stanchezza ogni tanto mi ricorda che non sono invincibile, che le pause spesso sono necessarie tanto quanto le accelerate, se non di più.
Ho studiato moltissimo in queste settimane intense. Ho terminato la lettura della biografia di Lucy Maud Montgomery, Il sentiero alpino, e mi ha commosso ed emozionato come poche altre opere. Ho trascorso diverse nottate al pc, con un gelato al cioccolato, le bozze dei miei scritti e un nugolo di lucciole che mi teneva compagnia oltre la finestra (e mi sono sentita talmente fortunata! Avevo un gruppetto di scintillanti, piccole, deliziose “fatine” tutto per me, come fossero i primissimi lettori dei miei scritti segreti!). È uscita la mini collezione in tessuto, accompagnata dalle prime stoffe di Quieta Radura e dai saponi alla rosa (quanti prodotti nuovi? O dovrei dire “pezzi di cuore”).
La prima tazza della mia collezione, firmata da un design realizzato da me e interamente prodotta in UK, ha visto la luce, dopo tanto impegno. Ho scoperto ancora una volta che le cose belle, come i sogni realizzati, hanno il passo lento. E questa tazza racchiude emozioni e sogni, custodisce i passi di un cammino appena iniziato. Il decoro lo avete scelto voi, tramite un sondaggio, e posso dire che mai scelta fu migliore di questa. Per questo desidero ringraziarvi dal più profondo del mio cuore, per la vicinanza costante, il costante supporto, i preziosi consigli e l’affetto che si avverte in ogni messaggio o commento. Siete un’ispirazione e una benedizione. Grazie.
E se ogni tanto svanisco, inghiottita dalle “millemila” avventure che questo viaggio mi pone innanzi, so di trovarvi sempre al mio fianco e questo è il bene più prezioso di tutti.
Grazie perché siete parte di un sogno che non è più solo mio, ma nostro.
P.S. E voi come state trascorrendo questi giorni estivi? Se vi va, raccontatemi tutto! Aspetto con gioia i vostri commenti!