Si era in giugno, esattamente un anno fa. Dopo una breve sosta a Londra, io e Manuela (Fatamadrina), decidemmo di fare un salto in Francia, nella meravigliosa Val de Loire. Il paesino di Chaumont era una delizia: un borgo suggestivo che incornicia il possente castello di Chaumont-sur-Loire.
Passeggiando tra le viuzze, ci siamo imbattute in una vecchia targa d’ottone che recitava la scritta: La petite chocolaterie. La finestrella opaca lasciava intravedere l’interno, ormai spoglio, ma non privo di un fascino polveroso e attraente, simile ad un richiamo irresistibile. Indugiammo un poco davanti a quella porta malconcia e io, quasi per gioco o per chissà quale profondo desiderio di scoperta, provai a suonare la campanella arrugginita che ancora faceva la sua bella figura incastonata come un diamante nel legno dello stipite.
Inaspettatamente e mentre procedevamo a passi lenti lungo la via, fantasticando su quel posto così magico, una vocina sottile richiamò la nostra attenzione. Dalla finestra dell’appartamento sopra la vecchia cioccolateria fece capolino un’anziana signora francese dall’aspetto dolce e rugoso. Un breve scambio di sguardi e di parole e subito ci invitò ad entrare. Ci chiese se eravamo due turiste in cerca di aneddoti sulla famosa “petite chocolaterie”, proprietà della sua famiglia da generazioni e luogo che aveva ispirato romanzi e pellicole cinematografiche. Ignare di tutto ciò, ci lasciammo incantare dai suoi racconti e, spinte dalla curiosità, le chiedemmo di visitare la cioccolateria. Esitò per un istante, ma poi si convinse.
Entrammo da una porticina che dava su una scala a chiocciola abbastanza ripida e ci ritrovammo subito in una stanza dalle ampie volte, con le pareti di pietra grezza e un grosso tavolo di legno di quercia che troneggiava al centro. Sembrava tutto molto pulito, perfino le pentole di rame brillavano come gingilli appesi alle pareti. Ci spiegò che purtroppo l’attività era fallita già ai tempi di suo padre, ma che, quando l’amata nonna era viva, le sue praline alla ciliegia venivano recapitate ai conti De Broglie, che all’epoca vivevano al castello. Ma c’era solo una cosa che la contessa De Boglie amava degustare durante i suoi pasti privati: l’antico liquore al cioccolato dei maestri Boucher. Una goduria per i sensi, un nettare pregiato che rapiva il cuore al primo sorso.
Ma nonostante l’avanzare dell’industria, la caduta dei conti e il successivo fallimento, lei non mancava mai di prendersi cura di quello che un tempo era stato un posto magico e di prim’ordine. Conservava ancora il quaderno di ricette in cui erano custoditi i segreti dell’amata nonna Boucher. Lo aprì e il caso volle che il nostro sguardo cadde proprio sulla ricetta del famoso liquore. In quell’istante avemmo tutte la stessa idea: infilare i grembiuli e metterci all’opera.
Il profumo del cioccolato fuso invadeva la cucina. Il vapore faceva risalire nell’aria tutti gli aromi delle spezie orientali, delle bacche di vaniglia e delle scorze di arancia candita conservate nei barattoli chiusi. Tutta quella poesia riempiva le narici e dava un senso di pace e ristoro all’anima. Eravamo rapite, felici, perdutamente innamorate di quel luogo quasi mistico. Dopo qualche ora il risultato del nostro lavoro era pura meraviglia.
Salutammo la Francia con non poca nostalgia, ma al mio rientro mai mi sarei aspettata la sorpresa di una lettera da parte di Manuela.
Carissima Nicuzza,
ti scrivo velocemente due righe per darti la notizia: la signora Boucher ci ha lasciato in dono la ricetta dell’antico liquore! L’ho trovata al mio rientro nascosta nella borsa e la trascrivo per te. Ne preparerò un po’ e te ne invierò presto una bottiglia.
Con tanto affetto
La tua Fatamadrina
Che gioia! E il liquore che ho ricevuto è proprio quello che vedi in foto. La ricetta, invece, arriva direttamente dal libro dei maestri cioccolatai del piccolo villaggio di Chaumont.
Ingredienti
500 g di latte fresco
400 g di zucchero
50 g di alcool
100 g di cioccolato fondente
In una casseruola, sciogli a fuoco lento il cioccolato, il latte e lo zucchero per circa 20 minuti.
Mescola lentamente e lascia raffreddare. Quando la crema sarà fredda, aggiungi l’alcool e amalgama il tutto. Lascia il liquore in frigorifero per qualche ora e servilo fresco.
Il mio consiglio: servi questa prelibatezza con una fetta di torta al cioccolato (puoi trovare la ricetta all’interno del mio piccolo ricettario Un tè nel bosco di Quieta Radura) e qualche amarena sotto spirito. Lo puoi provare anche sul gelato, su una mousse fredda o come accompagnamento per un dessert al cucchiaio tipicamente British, come il pudding di Natale.
Manuela
Che bontà
Sei speciale come tutto ciò che racconti , disegni , compri , TUTTO !
stefania benedetti
Lo adoro!!!! Grazie <3
Clelia
Grazie a te, Stefania!