Avevo appena undici anni quando, quel magico Natale del 2000, ricevetti in dono un libro che avevo visto in libreria e desiderato tanto: La vera storia della principessa Sissi, di Gabriele Prashl Bichler.
Da quel momento non smisi più di documentarmi su questo personaggio tanto discusso e amato, divenuto oggi un vero e proprio mito. Sono quindici anni che continuo ad informarmi e a studiare la vita di Elisabetta d’Austria e della sua famiglia. Uno degli aspetti che mi ha più colpito riguardo il suo stile di vita è stato la cura della bellezza. Una cura ossessiva, spasmodica, una continua ricerca del bello in sé stessa e nel mondo che la circondava. Oggi sappiamo che l’imperatrice soffriva di molti disturbi, tra cui anoressia e depressione, ma possiamo conoscere a fondo anche i suoi segreti per tentare di contrastare gli effetti del tempo.
Alcuni di questi erano assolutamente singolari. Era sua abitudine dormire con i fianchi avvolti in panni bagnati, per conservare la snellezza; praticava bagni nell’olio d’oliva e utilizzava maschere notturne a base di fragole e carne di vitello cruda.
La lunga e folta chioma castana, che le arrivava alle caviglie, richiedeva moltissime attenzioni: veniva lavata con una mistura di cognac e uova e solo il lavaggio richiedeva una giornata intera. Ogni capello caduto era uno strazio per Elisabetta, che si faceva acconciare solo dalla sua parrucchiera di fiducia, Fanny Angerer, ex acconciatrice del Burgtheater di Vienna.
Gli abiti le venivano cuciti addosso per mettere in risalto il famoso vitino di vespa, costretto in un corsetto tirato fino all’inverosimile per un’ora. L’imperatrice aveva misure poco usuali per l’epoca, pesava infatti solo 50 kg ed era molto alta, circa 1 metro e 72 centimetri. Per i canoni femminili del diciottesimo secolo, Elisabetta era un grande esempio di avvenenza ma anche di particolare magrezza.
Durante il giorno riservava uno spazio del suo tempo alla scherma, all’equitazione e all’esercizio fisico, che comprendeva anche lunghe passeggiate (o marce forzate) insieme alla sua dama di compagnia, che non di rado era costretta a seguirla su una portantina.
Questo è solo il primo degli appuntamenti che riguarderanno Elisabetta d’Austria, avrò modo di approfondire sempre di più l’argomento.
Intanto, per i meno esperti, consiglio vivamente la lettura del libro della Bichler, una piccola infarinatura di ciò che era la famosa Sissi, troppo spesso confusa con l’immagine sdolcinata che è stata costruita nel tempo.