Un mattino d’oro puro, come questo, non s’era mai visto. Tutta la valle pare dormire profondamente e da ogni angolo provengono intensi profumi di legna bruciata, di comignoli fumanti, di pane appena sfornato e latte caldo.
Il bollitore borbotta sul fuoco, i biscotti alla vaniglia sono già nel cestino e gli acquerelli, come tanti soldatini, mi attendono sullo scrittoio. Non posso resistere al loro richiamo.
Mordo il primo biscotto, sorseggio un po’ di latte e corro al tavolo da lavoro. I primi freddi, le mie babbucce di lana, la vestaglia da camera, i vetri appannati, la luce di una candela, le foglie di quercia ormai spente… quanto amo l’autunno! La mente vola subito a Quieta Radura e in un attimo mi ritrovo comodamente seduta nel piccolo salotto di casa Pungitopo, in compagnia dell’adorato signor Tappalatoppa. Ed è così che, ogni volta, comincia una nuova storia.